Lo so che sembra retorico ma a volte mi chiedo davvero come e cosa abbiamo fatto per perdere quella leadership culturale e umanistica che ci ha fatto inventare la contabilità (Pacioli), il microchip (Faggin), le reazioni nucleari (Fermi), la radio (Marconi), il sistema diplomatico e il sistema bancario, per non parlare dell’Arte, dell’Architettura, delle lettere e della musica… Possediamo la maggior parte dei beni culturali del pianeta e non ce ne occupiamo se non formalmente, distrattamente… Ci lamentiamo seduti su tesori impagabili, distruggiamo paesaggi sublimi, litighiamo per stupidaggini …
Cosa ci è successo? Dovremmo chiederci dove abbiamo sbagliato e continuiamo a sbagliare. Noi, non gli altri. Come italiani e cittadini di questo paese, dell’Europa e del Mondo…
Sono nato nel 1960, sono Italiano, ho trascorso molto tempo all’estero ma amo profondamente il mio paese. Ho anche un figlio studente universitario che, come molti suoi coetanei è giustamente indignato per come vanno le cose in Italia. A mio figlio che studia in Cina e ai suoi amici dedico questi pensieri, diciamo “politici”, non perché credo siano particolarmente nuovi e illuminanti ma perché sono semplicemente quello che penso e possono forse anche diventare materiale di riflessione, discussione e confronto.
Viviamo in un periodo che taluni definiscono buio, un neo – medioevo digitale, in cui alta aleggia la bandiera della crisi permanente che quindi, proprio perché permanente, semplice crisi non e’. Altri ritengono che stiamo assistendo alla fine dell’impero d’occidente, caratterizzata dalla pressoché totale mancanza di senso morale ed etico, da volgarità, arroganza e ignoranza. Altri ancora ritengono che siamo semplicemente in un periodo di transizione, che stiamo entrando in una nuova era felice o nuova “Età dell’Oro” tecnologica, in una specie di neo – umanesimo o rinascimento digitale qual dir si voglia, che come ogni transizione e’ naturalmente dolorosa ma che e’ al contempo una grande opportunità e voglio anch’io sperare in quest’ultima ipotesi, poiché come lo si voglia anche chiamare, questo periodo storico sembra essere cruciale per il futuro dell’ umanità. Se non altro perché, fra surriscaldamento globale dell’atmosfera, inquinamento a più livelli di tre elementi vitali, conflitti e armamenti nucleari fuori controllo, fratture sociali, perdita d’identità e finanza delinquenziale, ci sono ormai tutti gli elementi per il Requiem finale.
Che fare?
Beh … intanto essere un po’ più consapevoli, poi … fare un piano alla svelta e attuarlo … … …