…. ” Ci si renda finalmente conto che l’Italia ha poche eccellenze vere e riconosciute in tutto il mondo. Forse solo due: il nostro immenso patrimonio culturale e quel meraviglioso intreccio di piccola e media industria, artigianato e tecnologia che, nei suoi esempi di maggior successo, proprio alla fonte della cultura e della conoscenza si abbevera da sempre ” ….
Un esempio concreto e un piccolo contributo contro la disoccupazione giovanile ce la offre Edoardo Nesi che cito di nuovo volentieri …
” Si vada a cercare qualche migliaio di ragazze e ragazzi, e suggerirei di scegliere tra i laureati in materie umanistiche – persone preparatissime, fresche d’una conoscenza preziosa e rara eppure oggi sfiduciate e smarrite – e si investa in loro chiedendogli di trasformarsi in amanuensi moderni per catalogare ogni eccellenza artistica italiana; ogni opera d’arte, ogni chiesa, ogni edificio architettonicamente rilevante, ogni museo, ogni sito archeologico. Tutto. Immaginate un’enciclopedia dell’infinito patrimonio artistico italiano.
Già questa sarebbe un’operazione grandemente meritoria e necessaria, di cui le generazioni future ci sarebbero grate, ma ora provate a immaginare di proiettare nel futuro questo atto d’amore e rispetto verso il passato, e di rendere l’enciclopedia facilmente consultabile e digitalmente disponibile a tutti, su internet e su ogni telefonino, in qualsiasi momento e in tutto il mondo.
Immaginate un’Italia che riesce a trasformare secoli di conoscenza, tutti i gioielli della sua storia e della sua cultura, in un prodotto globalmente desiderabile. Un’Italia che offre ai milioni di nuovi benestanti del mondo – tra l’altro resi tali dalla globalizzazione che ha così crudelmente colpito il nostro grande cuore manifatturiero – la conoscenza del patrimonio artistico più straordinario del pianeta attraverso il loro “tablet” o telefonino: basterebbe puntarlo contro una chiesa, inquadrarlo nello schermo, e apparirebbe l’informazione che, guarda un po’, dentro quelle mura c’è un Caravaggio…
E poi, perchè fermarsi? Perchè non inserire nell’idea di patrimonio italiano anche il culto del saper vivere? Perchè non affiancare all’arte anche le grandezze del nostro design, dell’arte contemporanea, della moda, della musica, dell’opera, del teatro e del cinema, dell’artigianato, persino del cibo e del vino? Perchè non segnalare al mondo la bellezza, i paesaggi più belli, i luoghi della storia, le spiagge, i gioielli che sono le nostre isole? ”
E’ solo un esempio … costruttivo… di progetto per un vero Ministero della Cultura …. e ce ne sarebbero tanti di progetti simili … anche in altri settori, e si sa, tanti piccoli progetti creano un’economia … sempre …